Piero G.
1/5
"La cena di Capodanno? State alla larga."
Un’esperienza a dir poco disastrosa, che non ha minimamente soddisfatto le aspettative di un’occasione così speciale. Dall’inizio alla fine, tutto si è rivelato un crescendo di delusione e frustrazione, trasformando quella che doveva essere una serata indimenticabile in un incubo da dimenticare al più presto.
Partiamo dal vino, un disastro assoluto: ci è stato servito un vino di qualità infima, con un sapore imbevibile, quasi rancido, che ricordava l’aceto. Perfino un vino da discount avrebbe fatto una figura migliore. Questo è stato solo il preludio a un brindisi altrettanto deludente: il prosecco, che dovrebbe essere un simbolo di festa e raffinatezza, era di qualità talmente scadente che definirlo mediocre sarebbe un complimento.
Passiamo al cibo, che è stato il vero capitolo nero della serata. Le portate erano non solo mal presentate, ma anche di una qualità imbarazzante. Un caso emblematico è stata una semplice pasta in bianco, ordinata per esigenze dietetiche: è arrivata scotta, incollata e insapore, come se fosse stata precotta giorni prima e poi abbandonata al suo destino. Gli antipasti non erano da meno: freddi, insipidi e con un aspetto triste e trascurato. I primi piatti degli altri commensali erano un disastro totale, privi di qualsiasi sapore o personalità. I secondi? La carne era talmente dura da sembrare una suola di scarpe, un insulto per una cena di Capodanno.
Come se non bastasse, ci hanno fatto pagare come extra le lattine di Coca-Cola ordinate durante la cena, al costo assurdo di 5 euro ciascuna! Una cifra che da sola sarebbe bastata a rovinare l’atmosfera, ma in un contesto del genere ha solo aggravato la nostra delusione.
E il dolce? Un panettone confezionato, servito verso l’una e mezza, ben dopo il caffè (che era già un fallimento a sé: acido e bruciato). L’idea stessa di servire un panettone industriale in un’occasione così importante è un segnale di totale mancanza di cura e attenzione verso i clienti.
Il servizio, poi, non ha fatto nulla per risollevare la serata. I camerieri sembravano improvvisati, forse assunti all’ultimo minuto senza alcuna conoscenza del lavoro o della gestione della sala. Ma il vero problema è stata l’organizzazione dei tavoli: erano talmente ammassati l’uno sull’altro che era impossibile muoversi. Non solo noi clienti avevamo difficoltà a passare, ma anche i camerieri si muovevano con grande fatica, creando un ambiente caotico e disordinato.
La mancanza di Wi-Fi ha aggiunto ulteriore disagio. In un’epoca in cui inviare auguri per Capodanno è una parte importante della serata, non poter accedere a una rete ha reso tutto più complicato e frustrante. Sembrava quasi di essere tornati indietro nel tempo, con un’organizzazione a dir poco antiquata.
La location, pur avendo qualche potenziale, era gestita in modo disastroso. L’intrattenimento musicale era poco coinvolgente, e l’atmosfera generale fredda e trascurata. Come se non bastasse, durante la serata, mentre alcuni commensali già ballavano a metà cena, la sala si è riempita di un odore acre di sudore, rendendo l’ambiente quasi irrespirabile.
In sintesi, questa cena è stata un totale spreco di tempo e denaro (65 euro), un insulto alle aspettative che un evento come il Capodanno dovrebbe suscitare.
Questo locale può forse andar bene per chi cerca solo di ballare, ma per chi desidera cenare è un vero disastro.
Si eviti di fare ristorazione: se questa è la vostra idea di ospitalità, state facendo solo danni!